Un confronto fra la proposta di legge 4679 in discussione alla Camera e la legge 104/92

In merito al dibattito sulla legge n . 302 approvata al Senato il 3 ottobre 2017 e sul la proposta di legge 4679 , in discussione presso la XII Commissione degli Affari Sociali della Camera dei Deputati , mi preme sottolineare alcuni punti che non sono stati messi in rilievo finora .

Viene chiamata in causa per l’ennesima volta la legge quadro 104 /92 , in quanto si sostiene che questa legge comprenda tutto quello che serve per le persone sorde.

Innanzitutto, va chiarito che la legge 104/92 è una Legge – quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate che comprende tutte le disabilità, mentre la legge 4679 è una Legge quadro sui diritti di cittadinanza delle persone sorde, con disabilità uditiva in genere e sordocieche che , pertanto , riguarda specificatamente le persone sorde e sordo – cieche.

Gli articoli della legge 104/92 che riguardano la sordità sono i seguenti:

– l’ art. 9 prevede i servizi di interpretariato in ambito socio assistenziale e sanitario per i servizi erogati dalle ASL e dai comuni, ma questi servizi non sono mai stati attivati ;

– l’art. 13 istituisce il servizio di interpretariato all’ università e gli assistenti all ‘autonomia e alla comunicazione nelle scuole di ogni ordine e grado ;

– l’ art. 16 stabilisce per le scuole superiori la presenza degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione durante le prove d’esame scritte o grafiche;

– l’ art. 37 dispone che il Ministro di grazia e giustizia, il Ministro dell’interno e il Ministro della difesa disciplinino con proprio decreto le modalità di tutela della persona handicappata, in relazione alle sue esigenze di comunicazione, nel corso dei procedimenti giudiziari penali e nei luoghi di custodia preventiva e di espiazione della pena;

– l’art. 42 comma f) sancisce una copertura finanziaria per i servizi di interpretariato all’ università .

Da questa analisi è evidente che la legge 104/92 non è sufficiente per garantire la libertà di scelta, le pari opportunità e l’accessibilità ai sordi a tutti i livelli della società.

Di seguito si cerca di sottolineare quello che manca nella 104/92 .

Non è mai citata l’espressione lingua dei segni italiana ( LIS ), una lingua a tutti gli effetti .

La 104/92 non legifera in merito all’accessibilità nei seguenti ambiti: lavoro, sanità, pubblica amministrazione, partecipazione politica , trasporti, mass media, sport, tempo libero ed eventi artistici e culturali.

Nel mondo del lavoro occorre garantire l’accessibilità con la LIS o con le nuove tecnologie alle riunioni di lavoro, ai corsi di formazione e alle riunioni con i sindacati.

Nella sanità a i sordi non è garantita l’accessibilità alle cure e alle prestazioni mediche. Spesso i sordi sono costretti ad appoggiarsi ai (o farsi assistere dai ) familiari per poter comunicare con i medici, così che il loro diritto alla privacy non viene rispettato. Mentre i cittadini che non parlano italiano hanno diritto ai mediatori culturali.

Una persona sorda ha inoltre difficoltà a interfacciarsi con il personale della pubblica amministrazione per poter avere le informazioni necessarie per l’espletamento di tutte le pratiche burocratiche che fanno parte del vivere quotidiano , perché mancano i servizi di accessibilità .

La parte cipazione politica è fondamentale per la difesa dei diritti dei sordi , ma l’unico modo per portar e avanti questa difesa è proprio garantire la loro partecipazione alla politica. In vari paesi europei ci sono diversi deputati sordi eletti al parlamento, invece in Italia , a tutt’oggi , non c’è nessun deputato sordo eletto .

Anche i trasporti sono una nota dolente. Nelle stazioni ferroviarie molti annunci di cambi di binario vengono fatti con gli altoparlanti e molti sordi hanno perso il treno a causa di questi disguidi; l’accessibilità negli aeroporti italiani è a macchia di leopardo , mentre per esempio quello di Dublino è completamente accessibile e si riesce a ottenere un servizio di assistenza che nel nostro paese ce lo sogniamo.

I mass media comprendono anche la TV ed è noto che in Italia non esiste una copertura del 100% di tutti i programmi con i sottotitoli nella TV pubblica, figuriamoci in quella privata; le finestre con interpreti LIS sono pochissime e non esistono programmi o servizi realizzati dai sordi per il pubblico, come SEE HEAR della BBC.

Ancora, i sordi hanno diritto ad avere accessibilità alle attività del tempo libero, dello sport e dell’ arte e agli eventi culturali .

Nell’ambito dell’istruzione la legge 104/92 non è sufficiente : gli insegnanti di sostegno, anche quelli specializzati sui minorati dell’udi to, non hanno competenze in LIS, pertanto non c’è la libertà di scelta; inoltre il numero delle ore assegnato agli assistenti della comunicazione è molto basso , per non parlare delle problematiche legate alla loro formazione.

L’accessibilità può essere garantita dalla LIS o dalle nuove tecnologie in tutti vari ambiti che ho appena elencato . Pertanto è necessaria una nuova legge e anche i sordi che non si avvalgono della LIS avrebbero tutti i vantaggi nel veder la approvata .

Inoltre, è importante sottolineare che l’art. 2 della proposta di legge 4679 parla di libertà di scelta e di non discriminazione che va nella direzione di garantire le stesse possibilità a tutti quanti , senza escludere nessuno .

Si ribadisce nuovamente che non si può andare in contrasto con la Convenzion e Onu sui diritti delle persone con disabilità, approvata nel 2006, dopo anni di discussioni e di gruppi di lavoro che hanno portato alla stesura e poi all’approvazione finale dell a Convenzione . A maggior ragione, dopo che la Convenzione è stata ratificata in Italia nel 2009 con la legge n. 18.

 

Non meno importante è il diritto all’autodeterminazione delle persone sorde , ovvero il diritto di decidere in merito alla propria vita. Le organizzazioni di genitori, parenti o sigle varie NON possono sostituirsi a chi vive in prima persona il problema della sordità. I sordi vogliono e devono prendere in mano la propria vita e pretendono il riconoscimento dei propri diritti. Nessuno, nemmeno gli specialisti più qualificati, può parlare a nome dei sordi. I sordi non sono più sotto tutela, come succedeva fino al secolo scorso.

 

Si riportano qui si seguito alcune obiezioni di alcune associazioni che non accettano il bilinguismo e la LIS:

 

– L’apprendimento della LIS non è alternativo a quello dell’italiano parlato e scritto, anzi, è scientificamente dimostrato che rappresenta un potente strumento per facilitarlo.

– Pertanto non ha senso contrapporre bilinguism o e oralismo, come se fossero alternativi: il bilinguismo consiste per l’appunto nell’oralismo (apprendimento dell’italiano parlato e scritto) e l’apprendimento della LIS.

– Nessuna associazione ha diritto di imporre ai genitori di bambini sordi il proprio metodo riabilitativo, altrimenti non si può parlare di libera scelta: attualmente i genitori sono automaticamente indirizzati verso l’oralismo, e le tante famiglie che scelgono il bilinguismo devono affrontare mille difficoltà anche di tipo economico.

– Protesi e impianto cocleare non sono risolutivi, in quanto aiutano solo nella percezione: il percorso tra percezione e comprensione è molto lungo, e richiede in ogni caso un lungo percorso riabilitativo. La LIS rappresenta una potente “scorciatoia” per la compr ensione, in sinergia con le nuove tecnologie.

– Lo screening precoce, la protesizzazione precoce, le protesi digitali e l’IC possono aiutare i bambini sordi, ma non i Sordi adulti, che hanno altre esigenze e altri diritti che non possono essere ignorati semplicemente perché a qualcun altro “non servono”. Il mancato riconoscimento della LIS impatta negativamente sulla loro qualità della vita.

– Le indennità di comunicazione non bastano a coprire le spese di interpretariato per le persone sorde: si tratta di € 250 al mese a fronte di circa € 40 per ogni ora di interpretariato. Far pagare alle persone sorde di tasca propria l’interprete anche per esercitare i più elementari diritti di cittadinanza è come far pagare le rampe ai paraplegici: una gravissima violazione del diritto all’accessibilità.

– In ogni caso le leggi non possono essere scritte in base agli stereotipi e ai pregiudizi di associazioni che evidentemente non conoscono la LIS, perché per loro stessa ammissione non la utilizzano e non l’hanno studiata.

– il riconoscimento della LIS riguarda non tutti i sordi, ma solo chi la utilizza, e quindi sono del tutto ingiustificate le interferenze di chi ha scelto l’oralismo puro, visto che nessuno vuole impedire agli oralisti di proseguire per la loro strada.

 
 

Vanes sa Migliosi

Movimento LIS Subito

 

Roma, 29 novembre 2017

articolo in pdf clicca qui: precisazioni sul riconoscimento LIS da Lis Subito

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