LIS

Che cos’è la LIS? (Lingua dei Segni Italiana)

 

La scelta della definizione “Lingua dei Segni Italiana” (LIS) vuole sottolineare il fatto che si tratta di una lingua vera e propria, con un suo sistema di simboli e regole grammaticali, che viene usata dai membri di una “comunità”, e che, come tutte le lingue, muta nel tempo e nello spazio a seconda delle esigenze comunicative dei parlanti (e segnanti) della comunità stessa e ne definisce l’identità.

Per ogni nazione sussistono distinzioni, alcuni esempi sono: l’American Sign Language (ASL), la Langue des Signes Francaise (LSF), il British Sign Language (BSL), indipendentemente dalla lingua parlata in uso in quella nazione. Non esiste una lingua dei segni universale, ma anzi, all’interno di uno stesso paese, esistono diverse varietà di una stessa lingua dei segni (varianti). Molte lingue dei segni sono state riconosciute a livello legislativo in diversi paesi (sia nelle Costituzioni e sia nelle leggi dei Governi), come Iran (1928), Danimarca (1991), Thailandia (1999), Ungheria (2009), ecc.

Inoltre è significativo ricordare che sono differenziati i seguenti termini: “segno” come insieme di movimenti manuali e/o espressioni facciali con valore linguistico, dal “gesto”, che accompagna la produzione vocale, ma senza di essa non avrebbe autonomia dal punto di vista linguistico.

La ricerca semiotica e linguistica sulle lingue dei segni, iniziata circa 40 anni fa, ha allargato e rivoluzionato la definizione stessa di “lingua”. Oggi sappiamo che, da sempre, le persone sorde possono tramandare di generazione in generazione delle lingue che si esprimono nella modalità visivo gestuale, le lingue dei segni, che possiedono un lessico, una grammatica e una sintassi ricche e complesse come quelle delle lingue vocali.

In Italia ricerche linguistiche e scientifiche sulla LIS sono in corso dagli anni ‘80; ad esempio l’ISTC (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione) del CNR ha condotto numerosi studi i cui risultati confermano che la LIS è una vera e propria lingua. Oggi ormai la LIS è oggetto di ricerca non solo al CNR, ma è entrata anche nelle Università italiane, come materia di studio e di insegnamento, come l’Università degli studi di Milano-Bicocca, di Pisa, Ca’ Foscari Venezia, di Trieste, di Roma Tre, di Palermo, di Bologna, ecc.

 

In conclusione, come le altre lingue dei segni nel mondo, la LIS è una lingua di grande valore umano e con forte patrimonio culturale, con un lessico in costante evoluzione e regole che consentono di “segnare” qualsiasi argomento, dal più concreto al più astratto.